lunedì 17 novembre 2014

Recensione: Il vecchio che leggeva romanzi d'amore


autore: Luis Sepúlveda
editore: Guanda

Forse maggiormente conosciuto al pubblico italiano come autore de 'La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare', Sepulveda è uno scrittore cileno piuttosto prolifico di narrativa per adulti.

Il racconto è ambientato nella foresta amazzonica, in una piccola comunità isolata nella quale tutti si conoscono e i cui collegamenti con il resto del mondo dipendono dal fiume. Il protagonista, Antonio José Bolívar Proaño, è un vecchio che si industria in varie attività per sopravvivere e la cui vita, a partire dal suo 'approdo' a El Idilio, ci viene raccontata attraverso vari flashback.
Un vecchio che, come ci dice il titolo, indulge nella lettura di romanzi d'amore (quanto più melensi e spassionati, tanto meglio) nella solitudine della sua capanna al limitare dell'insediamento. Un uomo che rappresenta l'anello di congiunzione tra i coloni (spesso arroganti e ignoranti della natura della foresta) e la foresta stessa, i suoi abitanti e la sua forza primordiale.
Istruito per anni dagli indigeni Shuar, Antonio viene incaricato dal sindaco del paese di guidare la caccia ad una femmina di tigrillo che, pazza di dolore per l'uccisione dei suoi cuccioli, mette in pericolo la vita degli uomini della comunità. Il suo rapporto con la foresta gli faciliterà il compito, ma al tempo stesso lo porterà a interrogarsi sul ruolo dell'uomo in un contesto in cui vigono connessioni e leggi che i coloni non riescono a vedere, tantomeno a comprendere. Il racconto è quindi punteggiato di riflessioni del vecchio, sia su temi di tipo ecologico, sia sulla natura dell'uomo e del suo animo avido e vile.

Nonostante la morale intrinseca nel finale, è un romanzo molto piacevole, che sfiora le atmosfere di 'Cent'anni di solitudine' senza indugiarvi e delinea una manciata di personaggi curiosi, con il tratto semplice ma preciso caratteristico dell'autore. Un romanzo accessibile anche senza grande impegno, che consigliamo vivamente. Con passione, come fosse un romanzo d'amore, perchè in fondo è un racconto pieno di amore non scontato, scabro, assolutamente non melenso.

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